Esprimere le emozioni

 

Credo che l’affermazione di Oscar Wilde possa trovarci tutti d’accordo, il problema è come gestire le emozioni, perché a volte possono crearci qualche problema.

È frequente l’abitudine di sopprimere le proprie emozioni, in particolare quelle negative, nel timore che la loro espressione possa peggiorare la situazione. Questo comportamento, tuttavia, può portare a squilibri che rischiano di essere dannosi. Infatti, la scienza sostiene che le emozioni dovrebbero essere espresse e non represse. Le ragioni di tale affermazione sono facilmente comprensibili; ad esempio, la rabbia repressa può avere numerose conseguenze, sia a livello psicologico che fisico. 
Ecco alcuni esempi:

1.Salute mentale: La rabbia repressa può causare stress, ansia, depressione e problemi di sonno. Può anche portare a problemi di memoria e di concentrazione.

2.Salute fisica: In risposta alla rabbia e allo stress, il corpo rilascia ormoni come il cortisolo. Un eccesso di questi ormoni può avere effetti negativi sulla salute fisica, causando problemi come l’ipertensione, le malattie cardiache, il mal di testa e i disturbi digestivi.

3.Relazioni: La rabbia repressa può danneggiare le relazioni con gli altri, portando a comportamenti passivo-aggressivi, creando tensioni e conflitti e ostacolando la comunicazione.

4.Autostima: Se non si esprime la propria rabbia in modo adeguato, si può iniziare a sentirsi impotenti o inadeguati, il che può minare la propria autostima.

5.Comportamento autodistruttivo: In alcuni casi, le persone che reprimono la rabbia possono rivolgere questa emozione contro se stesse, portando a comportamenti autodistruttivi come l’abuso di alcol o droghe, l’autolesionismo o addirittura il suicidio.

 

Quindi, l’espressione della rabbia è sana? Sì, se fatta nel modo giusto. Infatti, non significa sfogarsi in modo violento o aggressivo, ma piuttosto riconoscerla, accoglierla ed esprimerla in modo ecologico.

La soluzione più semplice è parlarne con qualcuno, ma se proprio non si può, o non si vuole, può venire in aiuto un metodo semplice e alla portata di tutti, scrivere.

 

Scrivere ciò che si sente è liberatorio e poi, se non si vuol lasciare traccia, si può distruggere ciò che si è scritto. Per la mente, si tratta comunque di uno sfogo, e il solo atto di scrivere, soprattutto a mano, rappresenta un valido espediente per liberare l’energia accumulata.

 

I benefici dello scrivere le proprie emozioni sono noti da tempo, ad esempio vi sono ricerche sul benessere che porta tenere un diario, validi anche per le altre emozioni negative, o sgradevoli, come preferisco definirle: paura, tristezza, disgusto, disprezzo, vergogna, per citarne alcune. 

 

In generale, le emozioni sono energie non comprimibili: se non si offre loro una via d’uscita, troveranno comunque il modo di manifestarsi.