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El hombre que trabaja pierde tiempo precioso

El hombre que trabaja
El hombre que trabaja pierde tiempo precioso

Ho conosciuto una persona che ogni settimana, (precisamente il sabato), conta i propri averi, un po’ come l’uomo d’affari del Piccolo Principe.
Il resto della sua vita lo passa a frequentare persone di cui non gli interessa molto, a fare cose che gli procurano stress e, di tanto in tanto, a concedersi piaceri per lo più fatti di cose effimere.

Negli ultimi post ho parlato di ricchezza e di abbondanza, oggi vi parlo della libertà finanziaria.
Ho già definito la libertà come un atto in cui si sceglie cosa fare del proprio tempo, ma come legare il concetto al benessere materiale e, inoltre, quand’è che finanziariamente ci si può dire liberi?
Per principio, se si è impegnati a “fare soldi” si può arrivare ad averne, ma si rischia di vivere una vita insipida. Per contro, se si è impegnati a vivere il presente, si può riuscire ad apprezzare i valori della vita, ma col rischio di non disporre nemmeno dei beni di prima necessità.

Quindi, va cercato un compromesso? Non sono molto dell’idea, preferisco mirare, in un certo senso, ad avere l’uno e l’altro.
Provate ad immaginare un’esistenza in cui fate quello che volete nel posto che vi piace. Non sto parlando di vacanze, perché dopo essersi riposati abbastanza, arriva la noia. Parlo del costruire, dell’essere impegnati a realizzare il proprio potenziale sentendosi appagati, che sia scrivere un libro piuttosto che coltivare un orto, non importa cosa si fa, importa come ci si sente mentre lo si vive. Se si è felici allora si è sulla strada giusta, se si attende di terminare il proprio lavoro per poi dedicarsi davvero a ciò che appaga, allora c’è qualcosa che non va. Un proverbio spagnolo, per l’appunto dice: El hombre que trabaja pierde tiempo precioso”, laddove il lavoro è vissuto come un dovere, piuttosto che un piacere.

Come si realizza questo ambizioso traguardo? Ognuno ha il proprio percorso, non c’è una risposta valida per tutti. Si tratta di conoscere se stessi per arrivare a scoprirlo. Si può essere aiutati per comprenderlo più velocemente, a questo servono i professionisti della relazione d’aiuto ed i corsi di crescita personale, ma alla fine la risposta, al solito, è dentro di noi.

Il punto di partenza si colloca nell’unicità, ogni persona ha un proprio talento che può essere coltivato e reso esplicito. Sembra facile e, in un certo senso lo è, ciò che rende difficile il tutto è uscire dalla zona di comfort ed essere disposti a lavorare con disciplina e dedizione, un po’ come se si scavasse nella propria miniera d’oro.
Da chi non ci crede ho visto trovare tante scuse, mentre da coloro che l’hanno fatto ho visto realizzare i loro sogni.

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