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A parlare è il tuo ego o la tua anima?

“A parlare è il tuo ego o la tua anima?”,  articolo della rubrica  “Il Diario del Capitano”, curata da Andrea Di Gregorio, Master Trainer PNL e Fondatore di PNL Evolution.

A parlare è il tuo ego o la tua anima?
A parlare è il tuo ego o la tua anima?

I differenti modi di vedere la realtà toccano spesso gli interessi personali, quando manca la capacità di comprendere il punto di vista dell’altro al fine di adattare la propria comunicazione, si creano contrasti che possono sfociare in veri e propri conflitti. Tutto ruota attorno alla scarsa intelligenza emotiva o alla limitata volontà di migliorarsi come individui.

Questo è ciò che si sa, ma cosa porta le persone a persistere in un atteggiamento che conduce alla rovina, non solo della controparte, ma anche di loro stesse? Risposte a questa domanda ne abbiamo ricevute da filosofi, profeti e leader religiosi.
Molti concordano sull’esistenza di due parti che vivono in ogni individuo, una che tende a portare vantaggi verso se stessi, l’altra che guarda il bene comune attraverso una visione d’insieme. Comunemente chiamiamo queste due parti: ego e anima.

La consapevolezza aiuta a distinguere quali delle due sta comunicando e ciò può produrre grandi vantaggi, si risparmiano energie, risorse, tempo e, nei casi più estremi, la vita stessa.
Per diventare consapevoli della comunicazione interpersonale la PNL propone diverse tecniche utili a stimolare l’empatia, ovvero, la capacità di mettersi nei panni degli altri riuscendo a comprenderne le emozioni. Spostando l’attenzione dall’istinto all’affettività si attivano precise aree del cervello che rendono capaci di comprendere il contesto e, di conseguenza, adattare il comportamento.

Ad esempio, per comprendere più profondamente una persona con cui si è discusso e nei riguardi della quale si nutre risentimento, si può assumere la sua postura, i suoi movimenti e le sue espressioni del volto semplicemente ricordando l’accaduto. In questo modo la percezione diventa più precisa, in quanto gli stimoli vengono ampliati. Dopo pochi minuti si possono avvertire emozioni molto simili a quelle provate dalla persona con cui si è in conflitto.

La spiegazione è semplice: il sistema nervoso recepisce gli stimoli a prescindere dalla loro origine, non opera una distinzione tra ciò che si è provato e ciò che si sta simulando, perché il corpo non è distratto dal pensiero.
Cosicché una rigidità dei nervi del volto e del collo mantenuta per qualche minuto, connessa ad un’espressione di rabbia e ad una postura china in avanti, porta ad una percezione molto simile a quella provata dal proprio interlocutore, come ad esempio l’impotenza. Il soggetto che lo sperimenta non si limita ad osservare la rabbia del suo nemico, ne avverte l’impossibilità ad esprimersi in altro modo! L’emozione che ne scaturisce è quindi la compassione, che determina nuove possibilità nei comportamenti da assumere verso l’altro. La controparte, raggiunta da questa nuova risposta comportamentale, è indotta a modificare il proprio stato d’animo e da quel momento può iniziare una nuova comunicazione, certamente più produttiva.

C’era una volta un samurai che andò dal maestro spirituale Hakuin per chiedergli: “Esistono un inferno e un paradiso? Se esistono qual è la porta per accedervi? ”.
Il samurai era solo un guerriero; la sua unica priorità era combattere e rimanere in bilico tra la vita e la morte. Il samurai non voleva imparare o riflettere, voleva solo delle risposte in modo da poter evitare l’inferno ed entrare in paradiso.
Hakuin il maestro, disse: “Chi sei tu?”. Il guerriero rispose: “Sono un samurai, un guerriero coraggioso, pronto a dare la vita per la causa per cui combatte. Sono un grande guerriero. Perfino l’imperatore mi rispetta” continuò il samurai, ma Hakuin rise e rispose: “Tu, un samurai? Sembri un mendicante!”.
Il guerriero si offese e sfoderò la spada, con l’intenzione di uccidere il monaco maestro. Il maestro rimase calmo e rise: “Questa è la porta dell’inferno, con questa spada, con questa collera, con questo ego, si apre quella porta”.  Il samurai rinfoderò la spada e Hakuin disse: “Qui si apre la porta del paradiso”.

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