Se insisti stai manipolando

A volte è come se si vedesse qualcosa mentre l’altro è apparentemente cieco. È così ovvio cosa fare per il suo bene, ma lui proprio non riesce a capirlo.

Quante volte vi è accaduto di fare qualcosa per rendere più piacevole la vita, la giornata o poche ore a qualcuno e per risposta avete ricevuto un “no, grazie”?
Quindi senza perdervi d’animo avete iniziato a cercare tutte le ragioni logiche di fronte alle quali non è possibile obiettare e, magari, ad un certo punto l’altro ha ceduto di fronte alla vostra insistenza accettando la vostra proposta.
Bene avrete detto, finalmente mi ha ascoltato. La realtà è che forse non c’è stato ascolto, ma manipolazione.

Wikipedia ne dà la seguente definizione:

“La manipolazione psicologica o manipolazione emotiva è un tipo di influenza sociale finalizzata a cambiare la percezione o il comportamento degli altri usando schemi e metodi subdoli e ingannevoli che possono anche sfociare nell’abuso sia psicologico che fisico”.

Naturalmente si manipola anche senza volerlo, ed è proprio ciò che succede il più delle volte a chi parte con buone intenzioni.
Ciò che spesso si dimentica è che altro, nelle sue scelte, ha l’occasione di vivere le proprie esperienze d’apprendimento, ed insistere può significare negargliele.
Cosa fare? Semplice, non interferire, ovviamente salvo casi di reale pericolo.

Chi siamo noi per decidere che l’idea a cui abbiamo pensato è proprio ciò che serve all’altro?
Nelle relazioni d’aiuto, ad esempio nel Counseling, la norma dice che si deve evitare qualsiasi suggerimento.
Le parole chiave devono essere trovate dal cliente, anche se il professionista già le intuisce e pronunciarle potrebbe ridurre i tempi.

Ebbene, la questione riguarda proprio i tempi, questi sono assolutamente soggettivi.
Potrebbe accadere anche a noi di non essere ancora pronti ad una svolta decisiva. Cosa vorremmo che l’altro facesse?

A volte basta esserci, non servono parole.