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Accorgersi

“Accorgersi”,  articolo della rubrica  “Il Diario del Capitano”, curata da Andrea Di Gregorio, Master Trainer PNL e Fondatore di PNL Evolution.

Accorgersi
Accorgersi

Il primo pilastro della PNL è: Accorgersi, anche definito come sviluppo dell’acutezza sensoriale. Vale per la calibrazione, dove l’accorgersi di un segnale non verbale può comunicare più delle parole la natura di un pensiero. In questo post, desidero però declinarne il principio verso il tema della crescita personale, ovvero, riconoscere quando c’è qualcosa che può essere oggetto di miglioramento in se stessi, un passo fondamentale verso l’eccellenza.

Il nostro corpo comunica in modo inequivocabile su cosa porre l’attenzione, lo fa attraverso le emozioni sgradevoli, quale migliore segnale per avvisarci che c’è un problema da risolvere?
Sembrerebbe semplice quindi capire come proseguire nel percorso della propria crescita personale, ma se fosse così semplice non esisterebbero i litigi, i conflitti e le guerre.

Esiste un’altra parte di noi, che puntualmente interviene quando insorge un’emozione sgradevole: l’ego, ovvero l’espressione della mente umana che aiuta difendere le nostre idee.
L’ego di per sé non è negativo, se non gli si lascia campo libero, la sua utilità è indiscussa quando ad esempio si pensa al sostenere un’idea dimostrandone la validità. Diventa invece un ostacolo quando si spinge oltre, quando per l’appunto, sono le emozioni ad alimentarlo e non più la ragione.

Accorgersi di quel momento apre le porte alla flessibilità, ovvero, alla capacità di ascoltare un altrui punto di vista, o quanto meno, la sua intenzione positiva.
È un momento utile per se stessi e per la cura delle relazioni. Ignorarlo può significare comprometterle, perché ogni parola, ogni gesto negativo può essere un punto di non ritorno, qualcosa che rompe la relazione in modo irreparabile.

La gentilezza allora ci viene in aiuto, ci permette di agire con assertività senza dover mettere in gioco la propria autostima.
Accorgersi ci permette di mettere un freno all’ego e con gentilezza portare avanti la discussione sino a chiuderla con eleganza.

Il 13 novembre è la giornata mondiale della gentilezza. Sii gentile, è una poesia che chiude il concetto di oggi con Charles Bukowski.

Ci viene sempre chiesto
di comprendere l’altrui
punto di vista,
non importa quanto sia
antiquato
stupido o
disgustoso.

Uno dovrebbe
guardare
agli errori degli altri
e alle loro vite sprecate
con
gentilezza,
specialmente se si tratta di
anziani.

Ma l’età è la somma
delle nostre azioni.
Sono invecchiati
malamente
perché hanno
vissuto
senza mettere mai a fuoco,
hanno rifiutato di
vedere.

Non è colpa loro?
Di chi è la colpa?
Mia?

A me si chiede di mascherare
il mio punto di vista
agli altri
per paura della loro
paura.

L’età non è un crimine
ma l’infamia
di un’esistenza
deliberatamente
sprecata
in mezzo a tante
esistenze
deliberatamente
sprecate lo è.

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