“Il diritto di essere felici”, articolo della rubrica “Il Diario del Capitano”, curata da Andrea Di Gregorio, Master Trainer PNL e Fondatore di PNL Evolution.
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Il diritto di essere felici
Il diritto alla felicità è un principio fondamentale che dovrebbe valere per tutti. Purtroppo, molte persone ritengono che la loro gioia sia strettamente legata al comportamento degli altri, generando così una serie di complicazioni. Quando si nutre un tale convincimento, si attivano dinamiche che rendono tossiche le relazioni e conducono all’erronea conclusione che il mancato raggiungimento della felicità sia imputabile ad altri. Questo pensiero distorto spesso culmina in sentimenti di risentimento e rancore, creando un clima che può degenerare, passando da semplici litigi a situazioni di grave tensione e conflitto.
Pur considerando il proprio diritto ad essere felici, il desiderio per la felicità altrui è un’autentica manifestazione d’amore. Voler bene, infatti, si traduce nel desiderare il bene per l’altro, piuttosto che per un esclusivo tornaconto personale, perché ciò rientra nel concetto di egoismo.
Questa realtà emerge chiaramente nella vita quotidiana: ad esempio, l’invidia provata nei confronti di un collega che ha ottenuto una promozione ritenuta non meritata, o nelle relazioni sentimentali, dove si passa da sentimenti d’amore a quelli d’odio a seguito di un abbandono considerato ingiusto, o ancora, quando si percepisce come sbagliato che alcuni godano di una situazione economica più favorevole rispetto a se stessi.
La verità potrebbe essere diversa. Forse il collega ha brillato grazie a prestazioni di merito che non gli si vuole riconoscere, o il partner ha semplicemente cambiato la propria visione di felicità e realizzazione, o ancora, il benessere economico deriva dal lavoro e dalla dedizione profusi in un’idea di successo.
Certo, possono esistere circostanze dubbie, ma anche queste meriterebbero un’analisi più approfondita. Spesso, l’ira scaturita dalla convinzione che la propria felicità sia stata compromessa a causa dell’azione altrui, deriva da una mancanza di consapevolezza. Come afferma Roberto Assagioli, fondatore della Psicosintesi, “Siamo intrappolati in un circolo vizioso in cui un’emozione genera un’immagine che a sua volta influisce sulle condizioni fisiche che producono altre emozioni”.
Quando si dà la responsabilità della nostra felicità agli altri, le emozioni si impadroniscono del controllo della mente, privandola della chiarezza necessaria per comprendere un fatto cruciale: siamo noi i veri creatori della nostra felicità, tutto il resto è solo un alibi. È nostro compito apprendere come realizzare la nostra felicità, non sono gli altri ad essere responsabili del nostro benessere emotivo. Se si impara questa lezione, si raggiunge una libertà d’animo autentica; al contrario, ignorarla ci condanna a una vita di delusioni.
Congratulati col collega che ha avuto successo e festeggia con lui la sua soddisfazione; se vivi un senso di abbandono, lascia che il tuo partner segua la sua strada per la propria realizzazione, puoi continuare ad amarlo, anche se in modo diverso; datti da fare per trovare un’idea che lasci il segno del tuo passaggio in questa vita. Sei più di quello che vedi, i soldi seguono, non guidano!
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Staff PNL Evolution
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