“Vivere il presente”, articolo della rubrica “Il Diario del Capitano”, curata da Andrea Di Gregorio, Master Trainer PNL e Fondatore di PNL Evolution.
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Vivere il presente
La presenza mentale ha ottenuto ampia risonanza nelle culture contemporanee, eppure, la battaglia tra il vivere nel presente e il vagare tra passato e futuro è antica quanto l’umanità stessa. Numerosi filosofi e psicologi hanno riflettuto sull’importanza di centrare la mente sull’adesso, sottolineando sia i benefici sia le sfide connesse a tale pratica.
Gli stoici, ad esempio, predicavano il concetto di “hic et nunc” (qui e ora). Per Marco Aurelio, imperatore-filosofo romano, il presente era il solo dominio in cui potevamo esercitare controllo, esortando ad abbandonare le preoccupazioni per ciò che è fuori dalla nostra sfera di influenza. In parallelo, il buddhismo ha enfatizzato l’attenzione al momento presente come via per la liberazione dalla sofferenza, attraverso la pratica meditativa e la consapevolezza.
In ambito psicologico, si incoraggia a sviluppare una connessione sana e consapevole con il presente, utilizzando il passato come risorsa per comprendere schemi comportamentali e il futuro come orientamento verso cui indirizzare azioni e obiettivi. La PNL ci invita ad osservare i nostri pensieri e sentimenti senza giudizio, permettendoci di sperimentare il presente in modo autentico e consapevole.
Tuttavia, la mente umana è progettata per viaggiare nel tempo: anticipare il futuro e riflettere sul passato sono attività cruciali per la pianificazione e l’apprendimento. La chiave, quindi, non è reprimere tali tendenze, ma piuttosto integrarle in un pensiero più ampio di presenza consapevole. Il riconoscimento e l’accettazione delle nostre escursioni mentali temporali senza esserne sopraffatti o distratti, fornisce una piattaforma da cui possiamo operare scelte più allineate con i nostri valori e obiettivi autentici.
Sebbene il nostro percorso sia puntellato da echi del passato e sussurri del futuro, il presente emerge come l’unica componente temporale che permette una vera ed effettiva azione e riflessione. Il presente diventa, così, la sola parte del tempo in grado di dare un senso concreto alla nostra vita. Il passato, infatti, si limita a definire il contesto, a fornire un significato, mentre il futuro si costituisce di un’inesauribile serie di decisioni potenziali, che potremmo – o meno – attuare, orientandoci verso la realizzazione dello scopo della nostra vita.
E come recita il Maestro Oogway, nel film Kung Fu Panda: “Ieri è storia, domani è un mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente.”
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Andrea Di Gregorio
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