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Il potere della conoscenza

Il potere della conoscenza
Il potere della conoscenza

Oggi parliamo di verità. Siamo tutti d’accordo sul fatto che si tratta di un concetto irraggiungibile per i comuni mortali?
Possiamo conoscere cose vere, ma la verità assoluta è un limite invalicabile per l’essere umano.

Diversi vincoli impediscono l’accesso all’intera conoscenza: neurologici, ovvero limiti connessi alla percezione sensoriale, per cui possiamo acquisire solo informazioni che i nostri sensi possono captare (seppur con l’aiuto di sensori artificiali);
sociali, ovvero limiti dati dalla cultura, non potremo mai acquisire la conoscenza contenuta in tutto il passato, il presente ed il futuro, ne da tutti gli esseri umani vissuti, in vita e non ancora nati;
individuali, ovvero limiti dati dalla verità che si mostra attraverso le nostre esperienze di vita, perché non potremo mai vivere tutte le esperienze che potenzialmente potremmo fare.
Da qui il presupposto della PNL preso da Alfred Korzibsky che afferma: “La mappa non è il territorio“.

Chiunque pensi o affermi di conoscere la verità gioca d’azzardo. Seguendo le nozioni insegnate dalla Statistica, si può tuttalpiù puntare ad una probabilità, magari vicina, ma mai certa.

Quindi verrebbe la voglia di lasciar perdere la ricerca della verità e vivere alla giornata, ma non lo facciamo, perché?
Abbiamo sperimentato, più o meno tutti, che quando si conosce qualcosa a fondo ci si sente meglio.
Carl Gustav Jung ci ha consentito di capire che la consapevolezza è utile a migliorare la nostra stessa esistenza.
La psicologia moderna, infatti, afferma che di fronte al disagio psicologico la consapevolezza ci aiuta a considerare nuove opzioni, nuove possibilità per vivere una vita appagante, malgrado tutto. La conclusione è che più si apprende e più si sta meglio.
Nel Vangelo Gesù dice: “La verità vi rende liberi “ (Vangelo di Giovanni (8, 32). In altre parole lo stesso concetto.

Unica avvertenza, mai smettere di imparare, nel momento in cui una persona afferma di saperne abbastanza da non dover apprendere più, lì inizia la sua fine.
Siamo programmati per imparare, ma la scelta di farlo è parte del nostro libero arbitrio e la conoscenza di se stessi è la madre di tutte le conoscenze.

Ricordiamo le parole di Pier Paolo Pasolini: “La cultura è l’unica droga che crea indipendenza”.

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