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Costruire e distruggere

Costruire e distruggere
Costruire e distruggere

Per costruire bisogna essere intelligenti, per distruggere basta essere stupidi.

Igor Sibaldi

Questa frase l’ho estrapolata da un video del nostro amico Igor, pubblicato la scorsa settimana sulla sua pagina Facebook.
Mi ha colpito per la sua disarmante semplicità, potremmo probabilmente assumerla tra i presupposti della vita, ovvero quei pensieri che sembrano essere universali e inopinabili.
Chissà se arriverà un giorno nel quale una tale affermazione potrà essere smentita.
Per il momento non possiamo che dirci d’accordo.

Ma come si fa a capire di essere intelligenti e non stupidi? Come già abbiamo visto tempo fa con l’effetto Dunning Kruger, una persona stupida può credersi estremamente intelligente e solo messa di fronte al proprio clamoroso fallimento può (forse) rendersi conto dei propri limiti.

Dubitare di se stessi, delle proprie certezze assolute è un modo efficace per scongiurarne l’effetto.
Coloro che si pongono domande dubitando delle proprie certezze, vanno alla ricerca di nuove informazioni, quindi sono orientati all’apprendimento, mentre coloro che parlano senza dubitare di ciò che affermano, non accettano il confronto e, ritenendosi già colti, rifuggono dalla necessità di apprendere altro.

Sono questi ultimi i più pericolosi e per scongiurare in noi stessi il virus della stupidità, riflettiamo sull’aforisma di Charles Bukowski:

“Il problema è che le persone intelligenti sono piene di dubbi, 
mentre le persone stupide sono piene di sicurezza”.

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